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TERAPIA DI SUPPORTO CARDIOVASCOLARE

Stesura a cura di: Dott.ssa M.Condò
Approvato da: Dott. R. Bellù
Ultimo aggiornamento:18/12/2008

1. INTRODUZIONE

Il mantenimento dell'apporto di O2 ai tessuti ed agli organi dipende da un adeguato apporto di sangue a queste aree. Senza un adeguato apporto di sangue la funzione degli organi può essere compromessa, con il rischio d'insorgenza di un metabolismo anaerobio e di acidosi. Un adeguato apporto di sangue può essere tradizionalmente valutato mediante la misurazione della pressione sistemica sanguigna (PA), ma la pressione del sangue non si correla direttamente con il flusso ematico degli organi [1-5]. La spiegazione è che la PA è il prodotto tra il flusso ematico e le resistenze vascolari. Se le resistenze sono elevate, la PA può essere alta ma il flusso può essere basso. In modo analogo, alcuni bambini possono avere la PA bassa in seguito a resistenze basse, ma avere un flusso ematico normale. Le cause sono varie e dipendono dal grado di maturità dei neonati. Non è chiaro quale sia la misura dell'adeguatezza circolatoria più predittiva di insufficiente apporto di sangue agli organi ed ai tessuti.

Una possibile strategia riguardo alla terapia circolatoria è il sostegno sia del flusso ematico che della PA, piuttosto che della sola PA.

2. FLUSSO EMATICO

2.1 Misurazione

E' difficile misurare direttamente il flusso ematico sistemico o la gittata cardiaca. Dobbiamo quindi affidarci a misure indirette come l'ecocardiografia. La gittata ventricolare dx e sin vengono misurate utilizzando l' ecografia Doppler e l'immagine bidimensionale (2D) del diametro dei vasi sanguigni. Nel neonato pretermine, che ha potenzialmente shunt per la persistenza delle comunicazioni fetali sia a livello duttale che atriale, nè la gittata ventricolare sin, nè quella dx sono rappresentative del vero flusso ematico sistemico. Ognuna può sovrastimare il flusso ematico sistemico fino al 100% [2]. La gittata ventricolare dx (RVO) è probabilmente più accurata di quella sinistra perchè è influenzata dallo shunt atriale (di solito più piccolo). In considerazione di ciò, la misurazione del flusso della vena cava superiore (SVC) può facilitare lo studio del flusso ematico sistemico nel periodo post-natale precoce. Il flusso della vena cava superiore misura il flusso ematico sistemico proveniente dalla metà superiore del corpo e dal cervello. Questo deve corrispondere al flusso ematico di quest' area del corpo [2, 6].

2.2 Intervalli di normalità nei neonati pretermine:

2.3 Conseguenze del basso flusso ematico sistemico

Vi è evidenza che un basso flusso ematico sistemico sia predittivo di mortalità [2], di morbidità (emorragia peri/intraventricolare [2, 4], NEC [7]) e di successivo danno dello sviluppo neurologico [8].

2.4 Basso flusso ematico sistemico: fattori di rischio ed incidenza

Neonati pretermine:<30 sett EG [2,7]Neonati “maturi”: >= 30 sett EG
Fattori di rischioImmaturitàGravi problemi respiratori e necessità di ventilazione a parametri elevati [9]
Assenza di steroidi prenataliAsfissia [18]
Ventilazione a pressione positiva e con elevata MAPSepsi
Mancata costrizione spontanea del dotto arterioso
IncidenzaIl 20-36% dei neonati <30 sett di EG e la maggior parte dei neonati <27 sett di EG ha almeno una misurazione di basso flusso nelle prime 24 h di vita [2,4,7]Assenza di studi sistematici

3. PRESSIONE ARTERIOSA (PA)

3.1 Qual è l'intervallo di normalità?

E' difficile definire un intervallo di normalità della PA nei neonati. La variabilità della PA media dipende dai seguenti motivi:

Nella pratica vi sono poche guide su quello che sia la normale PA:

Peso alla nascita (g) PA media al 10° percentile (mmHg)
500-750 26
750 - 1250 28
1000-1250 29
1250-1500 30

3.2 Conseguenze della PA bassa nei neonati molto prematuri

L'ipotensione precoce è stata correlata nei neonati prematuri con esiti negativi, soprattutto emorragia intraventricolare (IVH), leucomalacia periventricolare [12,14,15] e con esiti avversi dello sviluppo neurologico [16,17]. Non vi è, comunque, nessuna evidenza che i nostri attuali metodi di supporto della PA cambino la storia naturale di questo problema o che ne migliorino gli esiti.

4. CAUSE DELLA COMPROMISSIONE CIRCOLATORIA

(intesa come bassa PA e/o basso flusso ematico sistemico)

4.1 Periodo transizionale

Le cause del basso flusso sistemico sono multifattoriali [2,7] ed includono:

La relativa importanza di ciascuno di questi fattori varia in funzione della maturità del neonato.

a) Neonati pretermine (<30 sett EG) ll nadir del basso flusso tende ad avvenire nelle prime 12 h di vita, con un miglioramento spontaneo del flusso verso le 48 h di vita. Questo si traduce in una fase di basso flusso (ipoperfusione), seguita da una fase di riperfusione. La correlazione tra flusso ematico e PA è debole [1, 2], mentre vi è una più forte correlazione con le resistenze vascolari. Il meccanismo supposto è che il miocardio immaturo abbia una difficoltà iniziale nel mantenere la gittata cardiaca contro le elevate resistenze extrauterine, con l'aggiunta degli effetti negativi della ventilazione a pressione positiva e degli shunts ematici al di fuori della circolazione sistemica. Col passare del tempo e grazie alla terapia, si ha l'adattamento e si ha nuovamente un aumento del flusso ematico. Questo periodo di basso flusso ematico sembra associarsi fortemente all'IVH, che si verifica dopo il miglioramento del flusso [2].

b) Neonati “maturi” (>= 30 sett EG) La compromissione della circolazione può verificarsi anche nei neonati a termine, spesso nell'ambito di un'ipertensione polmonare o di una RDS severa [9,18]. I fattori che possono influire sono:

4.2 Ipovolemia

Dagli studi sui volumi ematici emerge scarsa evidenza che la maggior parte dei neonati con bassa PA o basso flusso ematico sistemico siano ipovolemici (volemia: volume ematico totale dell'organismo). Un piccolo numero di bambini può avere specifiche cause acute di ipovolemia nel periodo neonatale, quali:

4.3 Sepsi

I meccanismi che si traducono in basso flusso ematico/bassa PA sono:

4.4 Asfissia

L'asfissia perinatale severa può causare una compromissione circolatoria, rendendo difficile la terapia con gli ausilii standard (espansori di volume, inotropi). I meccanismi che si traducono in basso flusso/bassa PA sono:

5. VALUTAZIONE CLINICA DELL'ADEGUATEZZA CIRCOLATORIA

5.1 Pressione arteriosa (PA)

La PA è stata considerata il gold standard nel valutare l'adeguatezza cardiovascolare, ma la PA non equivale direttamente al flusso ematico. Dato che la PA è il prodotto tra flusso ematico e resistenze periferiche, la variabile resistenze muta la relazione tra PA e flusso ematico sistemico. Nei neonati pretermine vi è scarsa correlazione tra PA e gittata cardiaca sin e dx [1, 5].
Misurazione della PA: Nel neonato pretermine, la misura invasiva della PA (intra-arteriosa) ha rappresentato il gold standard, in quanto la misura non invasiva della PA è spesso inaccurata e tende a darne una lettura falsamente alta. Vi sono pochi studi che confrontano le due misurazioni, soprattutto nel neonato più piccolo.

5.2 Tempo di riempimento capillare

Si tratta di una misurazione di uso comune della compromissione circolatoria, ma scarsamente validata, con scarsa evidenza di accuratezza. Fattori limitanti sono la labilità dei vasi sanguigni cutanei e le variazioni della temperatura ambientale. Un tempo di riempimento capillare > 3 sec ha un valore predittivo positivo (VPP) solo del 33% ed un valore predittivo negativo (VPN) del 91%, mentre se risulta estremante allungato (> 5 sec) è suggestivo di basso flusso ematico sistemico [19, 20].

5.3 Differenze della temperatura centrale/periferica

Studi di correlazione sia con la PA che con il flusso ematico non hanno evidenziato una relazione utile tra quest'ultime misure e differenze della temperatura centrale/periferica [19, 20].

5.4 Diuresi

Una scarsa diuresi (ed iperkaliemia) si associa a ridotto flusso ematico e a scarsa perfusione renale [21], ma vi sono anche altre cause di oliguria.

5.5 Frequenza cardiaca

La tachicardia può essere una fisiologica risposta all'ipovolemia. Vi è scarsa correlazione tra la tachicardia e gli stati di basso flusso ematico sistemico. [2]

5.6 pH o eccesso basi

Misurazioni scarsamente validate.

5.7 Gittata cardiaca e misurazione del flusso ematico sistemico

Dato che il flusso ematico o la gittata cardiaca nel neonato pretermine sono difficili da misurare direttamente, ci si riferisce a misure indirette come l'ecocardiografia. La gittata ventricolare sin e dx vengono misurate con l'ecografia Doppler e con l'immagine 2D del diametro dei vasi sanguigni. Il flusso ematico sistemico può essere misurato come gittata ventricolare dx o come un indice in caso venga misurato il flusso della vena cava superiore (SVC). L'intervallo di normalità della gittata ventricolare dei neonati pretermine è 150 - 300 ml/kg/min, la normale velocità massima dell'arteria polmonare è > 0.45 m/sec ed il normale flusso della SVC è > 50 ml/kg/min.
La gittata ventricolare è bassa se < 120 ml/kg/min, la velocità massima dell'arteria polmonare è bassa se < 0.35 m/sec ed il flusso della SVC è basso se < 40 ml/kg/min.
In caso di Vmax dell'arteria polmonare < 0.35 m/sec, dovrebbero essere valutati la gittata ventricolare dx (RVO) ed il flusso della SVC.

6. GESTIONE DELLA COMPROMISSIONE CIRCOLATORIA

6.1 Espansori di volume

1. Ipovolemia
2. Ipotensione

6.2 Inotropi

Il tipo di inotropo da utilizzare dipende:

Dopamina

Fisiologia
Specifiche per il neonato pretermine
Indicazioni

Dobutamina

Fisiologia
Specifiche per il neonato pretermine
Indicazioni

Adrenalina

Fisiologia
Specifiche per il neonato pretermine
Indicazioni

6.3 Steroidi

L' idrocortisone [29-31] ed il desametasone [32] sono stati usati nei neonati pretermine per la terapia dell' ipotensione non responsiva al carico di liquidi ed agli inotropi. La spiegazione è che alcuni neonati pretermine con ipotensione possono avere una inadeguata risposta adrenergica. Vi è evidenza che nei neonati ipotesi gli steroidi aumentino la PA maggiormente rispetto alla dopamina [29]. Non vi sono dati sugli effetti degli steroidi postnatali sul flusso ematico sistemico e parenchimale.
Vi è un'associazione tra l'uso precoce degli steroidi e la perforazione intestinale ed uno sviluppo neurologico tardivo avverso [33].
E' necessario un utilizzo giudizioso degli steroidi postnatali come supporto circolatorio. Prima di somministrare steroidi per l'ipotensione bisognerebbe determinare i livelli di cortisolemia.

7. LINEE-GUIDA PER LA VALUTAZIONE CARDIOVASCOLARE

7.1 Monitoraggio cardiovascolare nelle prime 24 h di vita

Nota: tutti i neonati dovrebbero essere rivisti dopo 24 h per decidere se proseguire il monitoraggio

Età gestazionaleSupporto RespiratorioPA invasiva (catetere arterioso)PA non invasiva(in assenza di catetere arterioso)Ecocardiografia
<27 settVentilatore o CPAP SI q4 per 24 h SI
Nessun supporto respiratorio SI q4 per 24 h SI
27-31+6 settVentilatore o CPAP Valutare q4 per 24 h Se ventilazione/surfattante
Nessun supporto respiratorio q4 per 24 h
> 32 settVentilatore o CPAP Valutare q4 per 24 h Se ventilazione a parametri elevati o problemi cardiovascolari
Nessun supporto respiratorio PA all'ingresso e dopo 4 h
Problema emodinamico; es. ri-ventilazione, sepsi q4 per 24 h SI
Condizioni croniche, compresi steroidi, ipertensione, malattia renale q24

7.2 Valutazione cardiovascolare - Indicazioni

Monitoraggio invasivo arterioso continuo

PA oscillometrica non invasiva (in assenza di catetere arterioso)

Monitoraggio ecocardiografico

E' indicata un'ecografia tra le 3-5 h di vita, ripetuta tra le 6 -12 h in neonati ad alto rischio di bassa gittata cardiaca (es. neonati <27 sett o con patologia).

Altre indicazioni cliniche:

Per scopi di ricerca
Insegnamento: corsi di ecocardiografia
Screening cardiopatie congenite

Rivalutazione cardiologica

Considerare la necessità di una rivalutazione cardiologica (cardiologo)

7.3 Indicazioni alla terapia cardiovascolare:

Ipotensione

Quando trattare:

Prima di trattare attivamente una bassa PA, considerare altre possibili cause reversibili:

Obiettivi della terapia:

Bassa gittata cardiaca

Quando trattare:

Obiettivi della terapia:

Evidenza clinica e di laboratorio di scarsa perfusione

Ipovolemia

8. GESTIONE CADIOVASCOLARE dei neonati con bassa gittata cardiaca o bassa PA

8.1 Neonati pretermine nati <30 sett

Attenzione: aumentato rischio di perforazione gastro-intestinale in caso di terapia simultanea di indometacina ed idrocortisone. Se necessario l'idrocortisone, ritardare la terapia con indometacina di almeno 72 h quando possibile

Se la PA rimane bassa nonostante la terapia con dobutamina e dopamina:

Prima di iniziare la terapia con idrocortisone dovrebbe essere sempre determinata la cortisolemia. La cortisolemia dovrebbe essere ricontrollata dopo 24 ore:

Nota: ci può essere un aumentato rischio di perforazione gastro-intestinale proseguendo la terapia cortisonica in caso di cortisolemia basale normale. Attenzione: aumentato rischio di perforazione gastro-intestinale in caso di contemporanea terapia con idrocortisone ed indometacina. Se è necessaria la terapia con idrocortisone, ritardare il trattamento con indometacina di almeno 72 h quando possibile

8.2 Neonati pretermine nati >=30 sett - neonati a termine

Se la PA rimane bassa nonostante la terapia con dopamina:

Prima di iniziare la terapia con idrocortisone dovrebbe essere sempre determinata la cortisolemia. La cortisolemia dovrebbe essere ricontrollata dopo 24 ore:

Nota: ci può essere un aumentato rischio di perforazione gastro-intestinale proseguendo la terapia cortisonica in caso di cortisolemia basale normale.
Attenzione: aumentato rischio di perforazione gastro-intestinale in caso di contemporanea terapia con idrocortisone ed indometacina. Se è necessaria la terapia con idrocortisone, ritardare il trattamento con indometacina di almeno 72 h quando possibile.

8.3 Neonati a termine con ipertensione polmonare persistente

8.4 Sospetta ipovolemia

RINGRAZIAMENTI: Si ringrazia il reparto di Terapia Intensiva Neonatale del Royal North Shore Hospital di Sydney, in particolare il Dott. Martin Kluckow, per aver reso possibile la stesura di tale protocollo.

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