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PROTOCOLLO OPERATIVO PER LA PREVENZIONE, LA VALUTAZIONE ED IL TRATTAMENTO DEL DOLORE NEL NEONATO

Redazione: Dr.ssa Carla Maccioni, Dr. Roberto Bellù
Data: Dicembre 2012
Aggiornamento: maggio 2015

INTRODUZIONE

Essere liberi dal dolore è un fondamentale diritto umano che oggi viene ribadito con forza anche dalla 'Carta dei diritti dei bambini in ospedale' che al n° 10 afferma:

“Il bambino ha diritto a manifestare il proprio disagio e la propria sofferenza. Ha diritto ad essere sottoposto agli interventi diagnostico-terapeutici meno invasivi e dolorosi”.

Questo diritto del neonato diventa responsabilità degli operatori sanitari, responsabilità affermata dai 'Principi generali sulla prevenzione e il trattamento del dolore nel Neonato: Consensus Statement. Nizza, Aprile, 1998' : “Gli operatori sanitari hanno la responsabilità di valutazione, prevenzione, trattamento del dolore nel neonato”.

Il neonato ricoverato in TIN è esposto precocemente e ripetutamente a manovre invasive e procedure dolorose, alcune delle quali inevitabili per le condizioni cliniche critiche. E' dimostrato che stimolazioni dolorose ripetute influiscono negativamente sull'andamento della patologia in corso, compromettendo e rallentando i processi di guarigione, e predispongono ad esiti neurofisiologici avversi e a sequele neurocomportamentali/cognitive a lungo termine.

Per tale motivo è preciso dovere di chi si occupa della salute del neonato, soprattutto pretermine, attuare un percorso di prevenzione e trattamento del dolore, non solo per motivi etici, ma anche per favorire una più veloce guarigione dall'evento morboso, per ristabilire e conservare il benessere globale del neonato (promozione dello sviluppo secondo i principi dell'assistenza individualizzata [NIDCAP]).

DEFINIZIONI

Dolore + fattori ambientali = STRESS - instabilità - compromissione del benessere del neonato e del suo sviluppo neuropsichico (specie pretermine)

PREVENZIONE DEL DOLORE

VALUTAZIONE DEL DOLORE

Gli stimoli dolorosi evocano risposte fisiologiche, comportamentali ed ormonali. Le risposte fisiologiche e comportamentali sono tipicamente evidenziate dal monitoraggio dei parametri vitali e dall'osservazione del neonato che possono essere combinati in scale multidimensionali di misurazione del dolore. La scelta nella pratica clinica di una scala del dolore si basa sulle caratteristiche di validità, applicabilità e semplicità d'uso documentate per ciascuna di queste scale. L'utilizzo delle scale di valutazione del dolore deve far parte dell'esame obiettivo routinario nelle situazioni in cui è prevedibile ed anticipabile la presenza di dolore. Quantificare il dolore con scale di misurazione validate è indispensabile per:

Dolore post-operatorio (neonato ventilato e non ventilato)

Il trattamento del dolore post-operatorio ha come scopo principale la prevenzione del dolore stesso mediante la terapia analgesica per via sistemica. E' altrettanto importante ridurre gli stimoli ambientali stressanti e aggiungere farmaci sedativo-ansiolitici in base alle necessità del paziente (da valutare caso per caso).

NIPS (Neonatal Infant Pain Scale)

Interpretazione

Osservazione medico-infermieristica

Prescrizione medica

Dolore legato alla ventilazione meccanica

La terapia analgesica in corso di ventilazione meccanica deve essere prescritta in base all'effettiva necessità di controllare il dolore (possibilmente nelle sue diverse componenti: durante l'aspirazione, durante le manovre, ecc.). L'utilizzo delle scale di valutazione del dolore costituisce un elemento essenziale per la prescrizione della terapia analgesica. L'uso routinario di oppioidi endovena 'in continuo' durante la ventilazione meccanica non è raccomandato.

Scala combinata OPS (objective pain scale)/NFCS (Neonatal Facial Coding System)

(valutazione del dolore/distress nel neonato ventilato ; Rennie-Roberton 3^ ediz. pag 437)

Interpretazione:

Osservazione medico-infermieristica

Prescrizione medica

TRATTAMENTO DEL DOLORE

NON FARMACOLOGICO - INTERVENTI AMBIENTALI E COMPORTAMENTALI

Vedere “Care del neonato” e “Interventi non farmacologici di prevenzione-contenimento – trattamento del dolore”

FARMACOLOGICO

FARMACI ANALGESICI MAGGIORI NEL NEONATO

OPPIOIDI FORTI

Gli oppioidi forti variano in: potenza analgesica, insorgenza d'azione, durata e clearance, azione antagonista-agonista, specificità recettoriale, potenzialità di tolleranza/dipendenza, biodisponibilità per via orale, effetti collaterali.

MORFINA
FENTANYL

Altri effetti avversi degli oppioidi La tolleranza e l'astinenza da oppioidi sono stati oggetti di discussione per decenni. I meccanismi neurochimici della tolleranza e della dipendenza sono clinicamente importanti perché possono influenzare gli schemi di svezzamento e l'adattamento dei dosaggi farmacologici all'età neonatale. Gli effetti analgesici sono caratterizzati da:

La tolleranza e l'astinenza sono associate all'inversione degli effetti cellulari sopra citati.

Tolleranza, assuefazione: necessità di incrementare le dosi farmacologiche per ottenere un effetto analgesico analogo a quello precedente, indotto da dosaggi farmacologicamente minori (downregulation o desensibilizzazione dei recettori agli oppioidi). E' raro vedere assuefazione all'oppioide prima che siano trascorse almeno 72 ore di terapia. La tolleranza insorge più facilmente nel prematuro che nel bambino a termine. Dipendenza fisica: stato fisiologico alterato prodotto dalla ripetuta somministrazione di un farmaco; tale stato necessita della continua somministrazione del farmaco stesso per prevenire i sintomi tipici della sindrome di astinenza. Astinenza: I sistemi fisiologici principalmente coinvolti nell'astinenza da oppioidi includono il sistema nervoso centrale, l'apparato gastrointestinale, e il sistema nervoso autonomo (per diagnosi, valutazione e trattamento: vedi protocollo specifico)

OPPIOIDI DEBOLI

Gli oppioidi deboli hanno un effetto cosiddetto “ceiling effect”, cioè il loro potere analgesico non aumenta oltre una certa dose. Tuttavia, aumentando la dose, si possono verificare effetti collaterali come la depressione respiratoria, che peraltro è reversibile con il naloxone.

Per ottenere un effetto analgesico più moderato è comunemente utilizzata in associazione con Paracetamolo.

Precauzioni: usare la codeina con cautela nell'asma e nelle infezioni respiratorie. Il farmaco non dovrebbe mai essere somministrato per via endovenosa a causa dell'elevato rischio di causare ipotensione e apnea. Non dovrebbe essere utilizzato nei pazienti con insufficienza renale.

SEDATIVI(Benzodiazepine: Midazolam)

Sono farmaci utilizzati spesso in associazione agli oppiacei per il trattamento del dolore procedurale e post-operatorio; in condizioni particolari durante ventilazione meccanica. Il fine è quello di utilizzare dosi più basse di oppiacei per ottenere quindi una minore assuefazione e una minore incidenza di S.A.N. NON devono essere usati al posto degli analgesici a causa della completa assenza di effetto analgesico e di soppressione delle risposte comportamentali al dolore.

PROTOCOLLO OPERATIVO

TRATTAMENTO DEL DOLORE NEL NEONATO IN VENTILAZIONE MECCANICA

Il trattamento di routine con oppiodi in somministrazione continua non è raccomandato per la mancanza di chiare prove di efficacia e per i possibili rischi connessi all'utilizzo di tali farmaci

Si individuano 2 categorie di pazienti (indipendentemente dall'EG):

In entrambe le categorie si dà indicazione ad iniziare l'infusione continua di oppiacei basandosi sull'effettiva necessità del paziente misurata con la scala di valutazione (score patologici con scala OPS/NFCS ottenuti nelle prime 2-3 ore dall'inizio della ventilazione meccanica) L'infusione continua di oppiacei sarà iniziata partendo con il dosaggio più basso ritenuto efficace; tale prescrizione dovrà necessariamente essere rivista dopo la prima rilevazione del dolore (ovvero dopo 2 ore dall'inizio dell'infusione continua e nelle successive valutazioni). Tale atteggiamento terapeutico ha come scopo l'individualizzazione della terapia secondo le reali necessità del paziente.

Terapia farmacologia: fentanyl in infusione continua Livello di evidenza 2++ Grado di raccomandazione B A. Fentanyl e.v.

  1. Prima categoria di pazienti (intubati senza premedicazione in isola neonatale)
    • Inizio infusione di mantenimento: 0,5-3 mcg/kg/h (calibrare i dosaggi sulla base del peso, dell'EG e dell'età postnatale, partendo sempre con le dosi minime efficaci)
    • Proposta: sui pretermine di EG < 27 ws 0,5 mcg/kg/h; > 27 ws sino al termine 1 mcg/kg/h;
  2. Seconda categoria di pazienti (intubati in Reparto con premedicazione: vedi protocollo)
    • Dose di attacco per la manovra di intubazione (si sottolinea l'importanza di eseguire il bolo lentamente, in 3'-5' minuti), associato agli altri farmaci
    • Inizio infusione di mantenimento: 0,5-3 mcg/kg/h (calibrare i dosaggi sulla base del peso, dell'EG e dell'età postnatale, partendo sempre con le dosi minime efficaci)
    • Proposta: sui pretermine di EG < 27 ws 0,5 mcg/kg/h; > 27 ws sino al termine 1 mcg/kg/h;

Per entrambe le categorie di pazienti:

In caso di depressione/arresto respiratorio

Trattamento: Naloxone (Narcan 0,4 mg/ml); antagonista specifico degli oppiacei (converte alcuni gravi effetti avversi degli oppioidi, ma anche l'effetto analgesico)

Via di somministrazione: EV (in 30), ET, IM o SC in somministrazione unica o ripetibile dopo 5' per 2-3 volte (l'emivita del naloxone è più breve di quella degli oppiacei quindi possono essere necessarie dosi aggiuntive) Linee guida SIN, 194 farmaci. === In caso di rigidità della gabbia toracica === Naloxone: 10-100 mcg/kg EV (in 30), ET, IM o SC in somministrazione unica o ripetibile dopo 5' per 2-3 volte. Quando non si vuole ottenere una conversione dell'effetto analgesico, tipicamente durante la premedicazione per l'intubazione tracheale, si utilizza il Miorilassante (di regola già disponibile per la manovra di intubazione):

SCHEMA DI SVEZZAMENTO DAGLI OPPIOIDI

Livello di evidenza 4 Grado di raccomandazione D

Morfina orale

dose per 3-6 (O/P ratio)

Morfina:

Fentanyl

PREVENZIONE-TRATTAMENTO DEL DOLORE POST-OPERATORIO (ANALGESIA/SEDAZIONE)

Neonato in ventilazione meccanica al rientro dalla sala operatoria Farmaci analgesici (oppiacei) Livello di evidenza 2++ Grado di raccomandazione C

Criteri di utilizzo dei farmaci in base all'e.g e SCHEMA DI SVEZZAMENTO (VEDI CAPITOLO PRECEDENTE)

Fentanyl: al rientro dalla sala operatoria si riduce gradualmente la dose in corso sino alla dose di mantenimento: 0,5-3 mcg/Kg /h N.B. La dose varia dalla minima alla massima a seconda dell'età gestazionale, dell'età post-natale, del tasso protidemico e della bilirubinemia.

Miorilassanti

Nei neonati pretermine ventilati con evidenza di asincronia respiratoria, la curarizzazione con pancuronio sembra avere un effetto protettivo sul rischio di sviluppare emorragia intraventricolare ed “air leaks”. Rimane invece incertezza sull'outcome respiratorio e polmonare a lungo termine e sulla sicurezza dell'uso protratto di pancuronio (Cochrane, 2000)

Livello di evidenza 4 Grado di raccomandazione D

In caso di tossicità da miorilassanti: Inibitori delle colinesterasi: neostigmina+ Atropina Dose:neostigmina 0,025-0,1 mg/kg e.v. o i.m. ripetibile al bisogno atropina 0,02-0,03 mg/kg e.v. (in 1 min) in somministrazione unica, 30” prima della neostigmina

Farmaci sedativi

Riduce la dose dell'oppiaceo necessaria per l'analgesia (quindi minore assuefazione e minore incidenza di SAN). Indicazioni: V.M. prolungata (> 5 gg); agitazione importante durante V.M. per favorire l'adattamento, sedazione pre-operatoria e sedazione per procedure invasive.

dose attacco: 50-100 mcg/Kg e.v. in 1-2 ore, oppure 1-2 mcg/Kg e.v. in 5' mantenimento: 0,33-1 mcg/kg/min

dose attacco 50 – 200 mcg/kg e.v. in bolo lento (5'), ripetibile ogni 3-4 min mantenimento: da 0,4 a 4 mcg/kg/min.

I dosaggi presi in considerazione sono quelli utilizzabili in associazione con gli oppiacei, con i quali esiste sinergismo sia per gli effetti terapeutici che per quelli collaterali. L'effetto sedativo termina entro poche ore dopo la sospensione dell'infusione continua. Complicanze in epoca neonatale:

Sovradosaggio (trattamento degli effetti tossici): Flumazenil (antagonista specifico del Midazolam)

Livello di evidenza 4 Grado di raccomandazione D NB: da una recente metanalisi degli studi esistenti effettuata dal Cochrane Review Group (2000) emerge che l'uso del midazolam nel neonato, ed in particolare nel prematuro, non può essere al momento raccomandato, per segnalazione di eventi neurologici avversi.

Livello di evidenza 1+ Grado di raccomandazione A Neonato non intubato Se il neonato viene estubato jn sala operatoria, si continua infusione di oppiacei per via endovenosa alla dose di Fentanyl 0,5 – 1 mcg /kg/h per altre 24 – 48 ore, sotto stretto monitoraggio. Proseguire stretto monitoraggio dei parametri vitali nelle 24-48 ore successive alla sospensione dell'infusione di oppiaceo (rischio di depressione respiratoria tardiva)

Alla sospensione degli oppiacei si continua analgesia con Paracetamolo alle seguenti dosi:

EG 28 – 32 sett PO 10-12 mg/kg q8h PR 20 mg/Kg q12h (dose massima 40 mg/kg/die)

EG 32 – 36 sett PO 10-15 mg/Kg q6-8h PR 30mg/Kg attacco, 15mg/Kg q8h (dose massima: 60 mg/kg/die)

EG > 36 sett PO 10-15 mg/Kg q4-6h PR 30 mg/Kg attacco, 20 mg/Kg q6h (dose massima: 80 mg/kg/die)

Il dosaggio orale del paracetamolo è ben stabilito, mentre il dosaggio per via rettale è più controverso, a causa dell'assorbimento estremamente variabile da paziente a paziente. L'emivita sembra essere indipendente dalla via di somministrazione e nel neonato è di 4,9 ore. E' caratterizzato da lento metabolismo, non utile la somministrazione per oltre 48-72 ore nel neonato, per possibile aumento degli effetti tossici da accumulo (in particolar modo nel prematuro)
Paracetamolo+codeina L'associazione tra analgesico oppioide e non oppioide è motivata dalla sinergia d'azione tra i 2 principi attivi, con il risultato finale, agendo su 2 siti d'azione diversi, ma complementari, di aumentare l'efficacia analgesica, riducendone di conseguenza le dosi e minimizzandone gli effetti collaterali.

Dose di codeina consigliata 2-3 mg/kg/die (0,5-1 mg/kg /dose) E' possibile usare anche dosaggi superiori (sino a 9 mg/kg/die nel lattante), garantendo stretto monitoraggio cardiorespiratorio.

Posologia per os Tachidol® sciroppo: 1 ml contiene 25 mg di paracetamolo e 1,5 mg di codeina

0,25 ml/kg q 6 h oppure 0,3-0,5 ml/kg q 8h o q12 h

Posologia per via rettale Lonarid® supp lattanti Paracetamolo 60 mg + Codeina 2,5 mg

15 - 30 mg/Kg (di paracetamolo) q 6-8-12 h (schema posologico da adeguare anche in relazione alla valutazione del dolore con scala NIPS) (Vedi anche sopra: dosaggi del paracetamolo da individuare in base all'età gestazionale)

Livello di evidenza 4 Grado di raccomandazione D

Appendice

Oppiacei e sedativi per procedure invasive

Fentanyl

(somministrazione in infusione venosa lenta (in 3-5 minuti), circa 5 minuti prima della procedura)

Midazolam

Sedazione per procedure invasive e non invasive: 1-2 mcg/kg e.v. in 5' oppure 50-200 mcg/kg e.v. in 1-2 ore (è riportata anche per questi dosaggi la somministrazione in bolo lento, con attento monitoraggio dei parametri vitali se neonato non intubato)

Nuovi oppiacei

Sufentanil:

Alfentanil

(oppioide sintetico a breve durata d'azione usato principalmente per l'analgesia pre-procedurale)

Remifentanil

Anestetici

Ketamina

Agente anestetico, dotato di attività analgesica, sedativa e amnesica (antagonista non competitivo dei recettori NMDA, sottoclasse di recettori per il glutammato; la ketamina levogira s (+) ha una maggiore attività analgesica e una più alta affinità per i recettori agli oppioidi, inoltre sono stati riportati minori effetti collaterali rispetto all'altro stereoisomero (r -)(tipo agitazione psicomotoria al risveglio)

Bolo: 0,5-1 mg/kg e.v. 1-5 mg/kg i.m., per os, rettale

Mantenimento: 0,15-0,5 mg/kg/h Associazione con Fentanest: copertura analgesica durante procedure invasiva (p. es. drenaggio pleurico, inserzione CVC chirurgico)

Tiopentale

Bibliografia

Dolore