Redazione a cura di A. Del Prete, R. Bellù
Approvazione: R. Bellù
Data prima edizione: 15/4/2008
Data ultima revisione: 19/11/2014
Il danno cerebrale ipossico-ischemico è un grave evento perinatale con significativo rischio di outcome sfavorevole a lungo termine. L'incidenza di ipossia intrapartum è di circa 3-5 per 1000 nati vivi, con successiva incidenza di encefalopatia ipossico-ischemica di 0.5-1 per 1000 nati vivi (Levene 1986). Dei bambini che sviluppano moderata o severa encefalopatia il 10-60% muoiono ed almeno il 25% dei sopravvissuti hanno sequele nello sviluppo neurologico. L'ipotermia è la più promettente e attualmente l'unica terapia in grado di ridurre il danno cerebrale legato a questa causa.
A seguito di un insulto ipossico-ischemico può insorgere la morte neuronale in due diverse fasi ognuna delle quali caratterizzata da distinti processi fisiopatologici influenzati dalla natura e dalla severità dell'insulto. In primis la perdita neuronale è relativa all'ipossia cellulare che porta all'esaurimento del metabolismo energetico (insufficienza energetica primaria)ed alla depolarizzazione cellulare. Tuttavia molti neuroni non muoiono durante la prima fase dell'insulto. Piuttosto, una cascata di processi patologici porta ad una successiva perdita neuronale che inizia dopo alcune ore e si prolunga per alcuni giorni. Questa successiva perdita neuronale, dovuta a morte cellulare ritardata, è associata con l'encefalopatia che insorge da 6 a 100 ore dopo l'insulto. I meccanismi includono l'iperemia , l'edema citotossico, l'insufficienza mitocondriale, l'accumulo di esotossine, l'attivazione della morte cellulare (fenomeni di apoptosi), sintesi di ossido nitrico ed azione citotossica di cellule microgliali attivate. La fase successiva è associata all'incremento di attività convulsiva che può essa stessa consumare le riserve energetiche. Esiste quindi un'opportunità terapeutica nell'intervallo che segue la rianimazione di un neonato asfittico prima che la fase secondaria del danno energetico metabolico sia pienamente in atto.
L'ipotermia profonda, a meno di 28°C, si era mostrata efficace nella neuroprotezione durante gli interventi di chirurgia cardiovascolare che necessitavano di by-pass. Studi recenti, in modelli animali di ipossia-ischemia perinatale, hanno mostrato un effetto favorevole con l'induzione all'ipotermia di solo pochi gradi sotto la norma, per esempio come la moderata ipotermia. Si suppone che l'ipotermia possa essere protettiva attraverso vari meccanismi: riduzione dell' apoptosi, riduzione del metabolismo cerebrale, attenuazione nel rilascio di aminoacidi e neurotrasmettitori eccitatori (glutammato, dopamina), ridotta produzione di ossido nitrico e radicali liberi.
A seguito delle evidenze sperimentali e delle evidenze su pazienti adulti sono stati condotti trial clinici nei neonati, sintetizzati in revisioni sistematiche delle quali la più significativa è quella pubblicata nella Cochrane Library (aggiornamento 2013). La revisione sistematica è riportata in allegato.
I punti principali delle prove di efficacia in essa contenuti sono i seguenti:
La conclusione è pertanto che l’ipotermia è una terapia efficace in una popolazione selezionata di neonati a termine o late preterm (≥35 settimane) con encefalopatia ipossico-ischemica severa o moderata se il trattamento iniziato prima delle sei ore di vita
I principali punti rispetto ai quali esistono incertezze sono i seguenti:
A questi interrogativi stanno dando risposta alcuni trial ancora in corso, tra i quali l'ICE-Trial; i risultati di questi trial dovranno essere presi in considerazione per aggiornare il presente protocollo operativo
I criteri di eleggibilità si applicano esclusivamente a neonati di età gestazionale >=35 settimane
Devono essere presenti i seguenti tre criteri:
A. ipossia intrapartum +
B. encefalopatia ipossico-ischemica (EII)moderata o severa +
C. conferma al tracciato aEEG
A) Almeno uno dei seguenti dati presenti:
I neonati che soddisfano i criteri A verranno valutati per i seguenti criteri di ingresso neurologici (B):
B) Encefalopatia moderata o severa (stadi 2 e 3 di Sarnat), che consiste nell'alterato stato di coscienza (letargia stupore o coma) e almeno uno dei seguenti:
I neonati che soddisfano i criteri A e B verranno sottoposti ad un aEEG (CFM)
C) tracciato aEEG (CFM) di almeno 30 minuti che mostra attività di base alterata o convulsioni con almeno uno dei seguenti:
Il tracciato può essere registrato a partire da un'ora di vita e non oltre 5 ore e 30' Il tracciato CFM non deve essere registrato dopo la somministrazione di terapia anticonvulsivante, che potrebbe causare una soppressione dell'attività elettrica. In particolare alte dosi di fenobarbital (ad esempio 20 mg/kg) dovrebbero essere somministrate o dopo il tracciato oppure posticipando la registrazione di 30 minuti dopo la somministrazione.
N.B. Per iniziare il trattamento deve essere ottenuto il consenso informato scritto da parte dei genitori
Nota bene: tutti i neonati sottoposti ad ipotermia sono eleggibili per il Registro Encefalopatia del Network Neonatale e devono pertanto essere inseriti del database
STAGING CLINICO DELL'ENCEFALOPATIA IPOSSICO ISCHEMICA (Sarnat & Sarnat, Arch Neurol 1976;33:696) |
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LIEVE | MODERATA | GRAVE | ||
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LIVELLO DI COSCIENZA | Iperallerta, occhi sbarrati, sguardo fisso | Letargico (riduzione movimenti spontanei) | Stupor, coma | |
TONO MUSCOLARE | Normale o leggermente aumentato | Ipotonia lieve/moderata | Flaccidità | |
RIFLESSI OSTEO-TENDINEI | Accentuati | Accentuati | Diminuiti/Assenti | |
POSTURA | Lieve flessione distale | Forte flessione distale | Decerebrazione intermittente | |
MIOCLONO | Presente | Presente | Assente | |
SUZIONE | Debole | Debole/Assente | Assente | |
RIFLESSO DI MORO | Accentuato / Bassa soglia | Debole, incompleto / Alta soglia | Assente | |
CONVULSIONI | No | Sì, frequenti | Rare / marcata depressione | |
SEGNI TRONCOENCEFALICI | ||||
Riflesso oculovestibolare | Normale | Accentuato | Debole o assente | |
Riflesso tonico del collo | Debole | Vivace | Assente | |
FUNZIONI AUTONOMICHE | ||||
Pupille | Midriasi | Miosi | In genere dilatate e non reattive alla luce | |
Frequenza cardiaca | Tachicardia | Bradicardia | Variabile | |
Respiro | Spontaneo | Spontaneo;apnee occasionali | Periodico; apnee |
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Ipotermia