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Linea 1: | Linea 1: | ||
+ | ====== Le linee guida: realizzazione, | ||
+ | **Redazione: | ||
+ | **Data: gennaio 2001**\\ | ||
+ | **Revisione: | ||
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+ | Il processo di formulazione delle linee-guida (LG) è stato definito in modo concorde dal punto di vista metodologico da tutti gli organismi nazionali ed internazionali che si occupano del problema. All’inizio degli anni 90 l' | ||
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+ | Con ciò si definisce il concetto che le LG non possono essere un’imposizione ma un ausilio per ottenere risultati assistenziali | ||
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+ | Sono stati identificati indispensabili, | ||
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+ | 1. Lo sviluppo delle LG e il loro processo di valutazione devono essere orientati ai risultati dell’assistenza: | ||
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+ | 2. Le LG devono essere basate sulle migliori evidenze disponibili: | ||
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+ | 3. Il metodo utilizzato per sintetizzare le evidenze disponibili deve essere quello metodologicamente più rigoroso: dalla definizione del tema di una LG, alla formazione del gruppo che la definirà, alle modalità di ricerca bibliografica e di valutazione degli studi, fino alla disseminazione e all’implementazione occorre seguire una serie di passi, ampiamente descritti e condivisi a livello internazionale | ||
+ | |||
+ | 4. Le LG devono contenere una esplicita classificazione della forza della raccomandazione: | ||
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+ | 5. Il processo di sviluppo delle LG deve essere multidisciplinare e coinvolgere rappresentanti degli utenti e dei pazienti: questo punto definisce che di un determinato argomento non se ne devono occupare solo gli esperti di quella disciplina, ma tutti coloro che in qualche modo sono coinvolti nella gestione clinica dello stesso, compresi i pazienti che, con forme e modalità opportune, quando indicato, debbono essere coinvolti nel processo decisionale. | ||
+ | |||
+ | 6. Le LG devono essere flessibili e adattabili alle specifiche circostanze e situazioni locali: ciò vale per LG generali, che devono trovare attuazione a livello locale, ma anche per ogni LG nei confronti dei singoli operatori che si trovano ad utilizzarle nel contesto clinico. | ||
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+ | 7. Le LG devono tenere conto delle risorse disponibili: | ||
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+ | 8. Una volta prodotte, le LG devono essere diffuse e implementate in modo appropriato: | ||
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+ | 9. L’implementazione e la validità delle LG devono essere attentamente descritte: sèampiamente riconosciuto che il processo di implementazione delle LG deve essere attentamente monitorato e valutato per documentare gli eventuali cambiamenti ed ottenere il feedback necessario per poter eventualmente identificare una strategia di miglioramento più efficace | ||
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+ | 10. Le LG devono essere regolarmente aggiornate: ciò per quanto sopra detto e per i rapidi mutamenti di contesto e di conoscenze che caratterizzano attualmente l’assistenza sanitaria. | ||
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+ | Le linee guida possono anche essere pensate come strumenti per ridurre il divario tra la pratica corrente (e gli outcome associati ad essa) e altre pratiche alternative (e gli outcome associati ad esse), e quindi come strumenti di supporto che devono aiutare a prendere decisioni per i singoli pazienti e per le organizzazioni rendendo chiari (espliciti) i benefici, i rischi ed i costi di differenti scelte assistenziali. Il processo di formulazione di una LG deve pertanto sempre partire dal rilevamento di un problema assistenziale ben definito e possibilmente misurato. | ||
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+ | A ciò seguono i passi principali per la formulazione della LG, ovvero: | ||
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+ | 1. formazione del gruppo di lavoro | ||
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+ | 2. prima sommaria valutazione della letteratura (soprattutto volta alla ricerca di LG già esistenti) e stesura di una bozza preliminare di lavoro | ||
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+ | 3. formulazione della LG: | ||
+ | * ricerca sistematica della letteratura | ||
+ | * valutazione della tipologia degli studi | ||
+ | * valutazione della qualità degli studi | ||
+ | * produzione di una tavola delle evidenze che riporti i risultati di ogni studio in termini di conclusioni e di livello di evidenza; è questo il passaggio metodologicamente più difficoltoso, | ||
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+ | Per quanto riguarda la formulazione della tavola delle evidenze occorre riferirsi ai sistemi di classificazione delle evidenze, recentemente rivisti dal consorzio SIGN (tabella 1): | ||
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+ | ^Tabella 1. Livelli di evidenza ^|| | ||
+ | ^1++ |Metanalisi di alta qualità, review sistematiche di RCT o RCT con rischio molto basso di bias| | ||
+ | ^1+ |Metanalisi ben condotte, review sistematiche o RCT con rischio basso di bias| | ||
+ | ^1- |Metanalisi, | ||
+ | ^2++ |Review sistematiche di alta qualità di studi di coorte o caso-controllo. Studi di coorte o caso-controllo di alta qualità con un basso rischio di confondimento o bias e con elevata probabilità che la relazione sia causale| | ||
+ | ^2+ |Studi di coorte o caso-controllo ben condotti, con un basso rischio di confondimento o bias e con discreta | ||
+ | ^2- |Studi di coorte o caso-controllo con elevato rischio di confondimento o bias e con significativa probabilità che la relazione sia causale| | ||
+ | ^3 |Studi non analitici (es. case-report, | ||
+ | ^4 |Opinioni di esperti| | ||
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+ | * formulazione delle raccomandazioni: | ||
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+ | ^Tabella 2.Forza delle raccomandazioni secondo i criteri MERGE e SIGN^|| | ||
+ | ^A|Almeno una metanalisi o una revisione sistematica o un RCT classificato come 1++, e direttamente applicabile alla popolazione ; oppure una revisione sistematica di RCT o un corpo di evidenze consistenti principalmente di studi valutati come 1+, direttamente applicabili alla popolazione target e con complessiva consistenza di risultati| | ||
+ | ^B|Un corpo di evidenze consistenti principalmente di studi valutati come 2++, direttamente applicabili alla popolazione target e con complessiva consistenza di risultati; oppure evidenze estrapolate da studi valutati come 1++ o 1+| | ||
+ | ^C|Un corpo di evidenze consistenti principalmente di studi valutati come 2+, direttamente applicabili alla popolazione target e con complessiva consistenza di risultati; oppure evidenze estrapolate da studi valutati come 2++| | ||
+ | ^D|Evidenze di livello 3 o 4; oppure evidenze estrapolate da studi valutati come 2+| | ||
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+ | Questa classificazione, | ||
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+ | ^Tabella 3. Livelli di evidenza secondo l’AHCPR (1993)|| | ||
+ | ^A|Richiede almeno un RCT come parte di una letteratura consistente e di buon livello relativa alla specifica raccomandazione| | ||
+ | ^B|Richiede la presenza di studi clinici di buon livello ma non RCT| | ||
+ | ^C|Richiede evidenze derivanti da comitati di esperti o da opinioni e/o esperienze cliniche di autorità riconosciute. Indica l’assenza di studi clinici direttamente applicabili di buona qualità| | ||
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+ | 4. Disseminazione ed implementazione: | ||
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+ | L’importante di questa fase è riconoscere come tale processo non sia né automatico né secondario: si può a buona ragione ritenere che le LG non solo debbano essere “evidence-based” ma anche debbano essere disseminate ed implementate | ||
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+ | ^Tabella 4. Strategie per il miglioramento dei comportamenti sanitari^|| | ||
+ | ^Target^ | ||
+ | ^Rivolto al paziente|Partecipazione-Educazione sanitaria* Campagne pubblicitarie*|Invio reminder*| | ||
+ | ^Educazionale|EMC tradizionale EMC innovativa* Istruzione accademica avanzata Report di task force|Linee guida evidence-based* | ||
+ | ^Gestionale|Sistemi di reminder* Computerizzazione CC* Revisione tra pari Utilizzo criteri/ | ||
+ | ^Economico|Organizzazione per budget* Sistema di management decentralizzato*|Rimborso selettivo* Pagamento prospettico| | ||
+ | ^* Strategie dimostratamente efficaci (Grol R, Grimshaw J 1999)^|| | ||
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+ | Da questo punto di vista il parallelo svolgersi di progetti di produzione di LG, di miglioramento della qualità e di modifica e revisione della documentazione sanitaria secondo il modello “orientato per problemi” (quale possibile presupposto per una documentazione clinica più esplicita in merito alle decisioni cliniche) può fornire l’opportunità perché ciascuno di questi temi possa trovare negli altri il supporto scientifico, | ||
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+ | ===== Riferimenti bibliografici ===== | ||
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+ | * Institute of Medicine 1992. Guidelines for Clinical Practice: from development to use. (eds. Field M J & Lohr K N) National Academy Press, Washington. | ||
+ | * Scottish Intercollegiate Guidelines Network 1995. SIGN, editor.Clinical Guidelines: Criteria for Appraisal for National Use. Edinburgh | ||
+ | * Clinical Resource and Audit Group 1993. Clinical Guidelines: Report of a Working Group. Scottish Office Home and Health Department, Edinburgh. | ||
+ | * Grimshaw JM, Russell IT 1993. Achieving health gain through clinical guidelines: 1. Developing scientifically valid guidelines. Quality in Health Care, 2, 243-8. | ||
+ | * Mulrow CD 1994. Systematic review: rationale for systematic reviews. British Medical Journal, 309, 597-9. | ||
+ | * Royal College of General Practitioners 1995. The development and implementation of clinical guidelines: report of the Clinical Guidelines Working Group. Report from General Practice No. 26: Royal College of General Practitioners, | ||
+ | * Woolf SH, Grol R, Hutchinson A, Eccles M, Grimshaw J 1999. Clinical guidelines: Potential benefits, limitations, | ||
+ | * Shekelle PG, Woolf SH, Eccles M, Grimshaw J 1999. Developing guidelines. BMJ; | ||
+ | * Hurwitz B, Eccles M. Legal, political and emotional considerations of clinical practice guidelines. BMJ 1999; | ||
+ | * Feder G, Eccles M, Grol R, Griffiths C, Grimshaw J 1999. Using clinical guidelines. BMJ; | ||
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+ | * Miller J, Petrie J 2000. Development of practice guidelines [editorial]. Lancet; | ||
+ | * Shaneyfelt TM, Mayo-Smith MF, Rothwangl J 1999. Are guidelines following guidelines? The methodological quality of clinical practice guidelines in the peer-reviewed medical literature. JAMA; | ||
+ | * Jackson R, Feder G 1998. Guidelines for clinical guidelines. BMJ; | ||
+ | * Mann T 1996. Clinical Guidelines: Using clinical guidelines to improve patient care within the NHS.; NHS Executive. | ||
+ | * Grol R, Grimshaw J 1999.Evidence-based implementation of evidence-based medicine; J Qual Improv; 25:503-513 |